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MALEDETTO TERREMOTO

Aggiornamento: 19 set 2021

di Alejandro Navarro -


Dante nel suo pellegrinaggio dell’oltretomba definisce l’inferno un luogo della miseria morale in cui versa l’umanità.

“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura che la dritta via era smarrita.”

Nel mio cammino che va da Arquata del Tronto alle Frazioni di Piedilama e Pretare mi sembrava di essermi perduto in un luogo che assomigliava molto a quell'inferno dantesco. Quell'ambiente oscuro oggi viene rappresentato da un silenzio misterioso dove neanche gli uccelli sentono la necessita di farsi sentire. Quelle nuvole grigie e un lenzuolo di nebbia che avvolge la cima della montagna rende tutto l’ambiente stranamente macabro. Camminando si possono scorgere case sventrate, portoni appesi a brandelli di muri, cumuli di mattoni posizionati in ordine sparso. È tutto quello che rimane di villaggi e comunità che prima del 24 Agosto 2016 erano delle perle incastonate nel verde a pochi passi dalla montagna.

Poi il maledetto terremoto concentra tutta la sua ferocia su questo territorio provocando un ferita profonda alle strutture e nell'anima delle persone che rimarrà per sempre.

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