di Johnny Antonini -
La stampa umoristica in Italia inizia a diffondersi agli inizi del 1848 ed esattamente il 18 Marzo, data della fondazione di L'Arlecchino. Il giornale fu uno dei primi esempi in Italia di stampa umoristica, con disegni satirici, battute e varie rubriche. Fin da subito ebbe un buon successo e veniva considerato rivoluzionario, di sensibilità moderata e sicuramente liberale. Fu fondato nella Napoli borbonica e le sue pagine contenevano parole, vignette e disegni. Dopo un primo periodo in cui ottenne un buon successo nei mesi successivi iniziarono i primi problemi che obbligavano il giornale a sospendere per brevi periodi le pubblicazioni per poi riprenderle successivamente fino alla chiusura definitiva dell'anno 1849. La domenica al suo interno conteneva un supplemento teatrale e veniva venduto al pubblico al costo di due grane.
Nonostante il breve periodo di attività, L'Arlecchino darà l’impulso e l’ispirazione ad altri giornali satirici che si diffusero, in quel periodo, in tutta Italia tra cui, Il fischietto di Torino, Don Pirlone di Roma, il Papagallo di Bologna. Agli inizi del 900’ continuavano a sbocciare nuovi giornali satirici come l’Asino, Il Becco Giallo e Marc'Aurelio di Roma dove come collaboratori vi erano Cesare Zavattini i giovani Steno e Ettore Scola e il diciottenne Fellini ideatore di vignette, rubriche e delle “storielle di Federico “ . Questi ultimi faranno parte dei maestri del cinema italiano tra gli anni 50 e 70.
Quindi si può affermare con certezza che comunicare attraverso le vignette umoristiche rappresenta la manifestazione più cristallina per sprigionare il talento artistico.
La commedia dell'arte, il teatro, l'umorismo – satirico, la letteratura ed infine il cinema sono connessi da un unico filo conduttore che li rendono straordinariamente seducenti, attraenti ed unici grazie ai loro bravi interpreti , talentuosi e con un genio smisurato.
Prendendo spunto dalle attività della stampa umoristica che ci restituisce la storia in questo blog è stata creata una sezione dal nome del Famoso giornale satirico l’Arlecchino, qui si vuole con umiltà utilizzare la satira per divulgare opinioni e idee di uomini antichi e moderni dalla mente libera. Ogni sabato uscirà una vignetta e inoltre ci saranno anche frasi e aneddoti cosi come le facezie di Voltaire, attraverso la sola arma dell’ironia, del ridicolo e la forza comica dei nomi scagliava dardi velenosi contro le umane incarnazioni di Superstizione, fanatismo, Superbia, Intolleranza.
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